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Bella gente d'Appennino

di Francesco Prisco

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Giovanni Lindo Ferretti lo ha fatto di nuovo. Non sappiamo come l'avranno presa i suoi fan più intransigenti, quelli che già rimproveravano all'ex leader di Cccp, Csi e Pgr di aver «rinnegato» l'ortodossia marxista per abbracciare la fede cattolica con tanto di orientamento ratzingeriano, ma supponiamo non troppo bene. Ebbene sì: l'ex punto di riferimento politico dei cosiddetti «fedeli alla linea» ha scritto un altro libro dopo le polemiche suscitate dall'esordio. Sempre per Mondadori, stavolta come esplicito omaggio al piccolo mondo antico dal quale proviene.

«Bella gente d'Appennino» può tranquillamente essere considerato un secondo atto rispetto al precedente «Reduce»: autobiografici tutti e due, il secondo aggiunge e integra gli spunti offerti dal primo, cosa che magari lo renderà altrettanto indigesto a quanti osteggiano la conversione dell'autore. Dieci capitoli, ciascuno dei quali ambisce a essere una specie di abbecedario dell'anima (da «D come dimora» ad «A come Appennino, Alpe») scritto nell'isolamento creativo di Cerreto Alpi, il borgo dell'Appennino tosco-emiliano dove Ferretti è nato e dove è tornato al culmine della popolarità. Stavolta si parte dalla storia della sua antica famiglia di pastori originari della Maremma, gente abituata a ogni tipo di stento, nel caso anche a imbarcarsi in un bastimento diretto in America in cerca di un futuro migliore.

Una dinastia di gente umile quanto autentica, vastissima e piena di incroci perché nelle piccole comunità come Cerreto, se vai a stringere, sono tutti parenti: nel racconto di Ferretti acquistano la dignità di eroi di un'epopea vasta quanto il mondo. «C come cavallante» è un capitolo che si sofferma sul tormentato rapporto dell'autore con il leggendario cavallo Tancredi, a suo tempo oggetto di ben noti omaggi musicali, «I come incarnazione» torna sul controverso tema della fede, mentre «B come bottega» ripercorre l'esperienza dell'autore come operatore culturale nella Bologna capitale della cultura del 2000. Esperienza di vita riviste oggi da lontano, con gli occhi disillusi di ch sa già come è andata a finire. Su tutto domina l'inconfondibile prosa di Ferretti, sempre contrassegnata dalla tensione lirica che animava i suoi testi. Una voce rara. Da profeta contemporaneo.

Bella gente d'Appennino
Giovanni Lindo Ferretti
Mondadori
Euro 17

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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